Negli ultimi anni i serial hanno guadagnato grande popolarità e successo. Tra questi serial  c’è ne è uno in particolare, Breaking Bad (scritto ed ideato da Vince Gilligan), che si è guadagnato parecchi premi e recensioni critiche positive tanto da aggiudicarsi senza riserve il titolo di più bella serie di tutti i tempi.

Vediamo adesso l’inizio dell’episodio pilota.

bb1.18Un camper sfreccia all’impazzata per una strada sterrata in pieno deserto e sbanda numerose volte. Alla guida del camper un uomo in mutande con maschera antigas in forte stato confusionale che guarda spesso verso il passeggero che giace al suo fianco inanimato, anch’egli con maschera antigas. Forse è morto?


Il montaggio è convulso, disordinato, caotico. Come la mente dell’uomo alla guida che è in evidente stato di agitazione e paura.

Il camper continua a correre e sbandare. Poi finisce fuori strada. L’uomo che è alla guida apre la portiera del camper con un calcio, esce di corsa, si toglie la maschera antigas ed è assalito dai conati di vomito. Campo lungo che lancia lontano la maschera antigas, porta le mani al viso in preda ad un forte turbamento, si accorge del rumore di sirene in lontananza e spaurisce.

Cosa diavolo sta succedendo ci domandiamo.
Gli elementi in nostro possesso sono molto pochi. Non sappiamo dare una risposta.
Ma è interesante. E dunque rimaniamo incollati a guardare.

L’uomo prende fiato e poi rientra velocemente nel camper trattenendo il respiro.  Raccoglie una pistola da terra e recupera dal vano portaoggetti il portafoglio ed un altro oggetto (che poi riconosciamo essere una videocamera). L’uomo seduto vicino al posto di guida rimane inanimato, con il capo reclinato sul cruscotto. L’uomo di nuovo all’esterno accende la videocamera, la rivolge verso se stesso e inizia a parlare in modo convulso. Dice il suo nome, il suo cognome, alcune altre generalità.
Quando si rivolge alla famiglia l’emozione lo travolge. Per un attimo pone il palmo della mano sull’obiettivo. Poi riprende a guardare in macchina e parlare. Si discolpa di presunte responsabilità criminali che potranno emergere da lì a poco sul suo conto. Saluta la moglie, dice che la ama. Spegne la videocamera, la ripone a terra assieme al portafoglio. Il suono delle sirene si è fatto intanto sempre più forte ed acuto.
Pistola in pugno si incammina verso la strada sterrata. Si piazza al centro della strada e punta la pistola in direzione di quelle sirene in arrivo.

bb1.11Cosa diavolo vorrà fare? Anche qui abbiamo troppi pochi indizi per capirlo. Ma siamo avvinti dallo sviluppo della trama. Ed è a questo punto che sopraggiunge la reticenza della sceneggiatura che fa comparire la sigla e che poi ci spinge temporalmente indietro di tre settimane.

 

Ma fermiamoci qui. E facciamo una valutazione di questo inizio sorprendente al fulmicotone.

Anzitutto si parte in media res (ad episodio concluso infatti capiremo che la narrazione è partita dalla fase più concitata dell’episodio, quella di climax).
Dunque quella di Gilligan una narrazione non lineare che antepone il momento di massima tensione a tutto l’episodio e poi racconta tutto il resto in flashback.

Lo spettatore resta ammaliato dalla narrazione proprio perché non capisce bene cosa stia succedendo ( il primo principio dell’estetica è lo stupore).
Ricordiamoci che quando lo spettatore entra in un luogo narrativo nuovo, si aspetta sempre qualcosa (attesa e sviluppo del sapere). Più si ritarda l’immediata decodifica della scena, più si tiene lo spettatore sulle spine, più chi guarda avverte l’impatto, la forza, l’originalità della storia a cui assiste.

Lo scopo di un bravo sceneggiatore è proprio questo. Tenere sospeso il racconto, renderlo avvincente ma non risolverlo immediatamente.

In estrema sintesi l’inizio dell’episodio pilota di Breaking Bad è caratterizzato da una fortissima ATTESA e SVILUPPO DEL SAPERE.

Ora una scritta ci fa indietreggiare temporalmente di 3 settimane.

Siamo in esterno. Vediamo una villetta americana ed ascoltiamo il rumore dei grilli.
Un uomo ed una donna  dormono nel letto.
L’uomo è la stessa persona della pistola spianata nel deserto e dal forte stato di agitazione febbrile.

bb21Ellissi temporale. Ora è mattina. L’uomo sta facendo colazione assieme alla moglie e al figlio disabile. Scopriamo che l’uomo si chiama Walter. E’ il giorno del suo 50° compleanno. La moglie gli fa gli auguri e gli piazza sul tavolo il breakfast. L’uomo tossisce. Arriva il figlio. Poi un breve quadretto familiare.

Altra passaggio di tempo. Ora Walter è in una stanza che riconosciamo come un’aula di università. Capiamo che è un professore di chimica. Lo vediamo appassionato dal suo lavoro ed affascinante nelle spiegazioni. Due studenti (un ragazzo ed una ragazza) stanno chiacchierando tra loro ad alta voce. Walter li riprende ma il ragazzo torna al proprio banco e trascina la sedia in modo rumoroso. Vediamo Walter abbozzare e non reagire.

Iniziamo a capire la sua indole.
Come professore non si sa fa rispettare dagli studenti.

Altra ellissi temporale. Ci  troviamo in un lavaggio per auto. Riconosciamo Walter alla cassa di quella attività commerciale (dunque capiamo che il protagonista svolge un secondo lavoro). Arriva il capo che gli chiede di andare a prestare servizio al lavaggio delle auto vero e proprio. Vediamo Walter obbedire a malincuore. Secchio alla mano, con la solita tosse persistente, si mette a lavare i cerchioni di un auto.
E’ un uomo sottomesso alle angherie del proprio datore di lavoro.
Ritroviamo all’autolavaggio la coppia di studenti universitari che aveva disturbato la lezione di chimica. Si accorgono di lui, lo fotografano con il cellulare e lo canzonano per quella sua veste insolita di professore universitario lava macchine.
Anche in questo caso Walter subisce.

bb25Altra passaggio di tempo. E’ sera. Walter rientra a casa e scopre che la moglie ha organizzato per lui una festa di compleanno a sorpresa. C’è un sacco di gente. Walter abbozza un sorriso ma risulta infastidito. Conosciamo il cognato Hank, agente della DEA, che tiene banco e racconta ai convitati di come sia avventurosa la sua vita da poliziotto.

Ormai è chiaro che Walter è sottomesso anche in ambito delle relazioni personali e soprattutto con il cognato poliziotto Hank.

Nel mentre viene accesa la televisione e tutti hanno modo di guardare un servizio televisivo dove sempre il cognato Hank viene intervistato dai giornalisti per il successo di una operazione antidroga. Sul tavolo si vedono molte mazzette di denaro. Walter guarda con meraviglia e stupore quelle banconote arrotolate. Capiamo la frustrazione di Walter circa il denaro.

Ora Walter è a letto con la moglie che lo stimola sessualmente in modo distratto mentre lavora al computer. Altro prezioso dettaglio che getta luce sulla vita di coppia del protagonista.

La presentazione del protagonista è conclusa. Tutte le informazioni di base utili ad identificare il personaggio sono state messe sul banco.

Poche e brevi scene ci hanno ritratto Walter umile e sottomesso nei confronti degli studenti, del titolare dell’autolavaggio, del cognato, persino della moglie. Ci hanno illuminato sulla sua mancanza fatale (fatal flaw), ovverosia su quella profonda carenza che guiderà il percorso del protagonista (obbiettivo inconscio) e su cui ruoterà il suo arco di trasformazione.
Nel prossimo articolo proseguiremo l’analisi dell’episodio pilota.