Freelance – dall’inglese freelance worker – è un soggetto che opera come libero professionista per diverse società o organizzazioni, al di fuori di rapporti contrattuali continuativi di dipendenza. La parola deriva dalla figura dei mercenari, free-lance, lancia-indipendenti, soldati dotati di lancia e non legati a nessun comandante, assoldabili da chiunque fosse disposto a pagare. E in effetti così sono anche oggi i liberi professionisti: si spera meno bellicosi ma certo sempre mercenari al soldo, in cerca di incarichi e ingaggi. E proprio questa sarebbe la ragione, secondo un’opinione tanto diffusa quanto per me sbagliata, per cui i freelance non avrebbero bisogno di un curriculum. Non cercano un lavoro dipendente, dunque non hanno necessità di un documento che attesti il proprio percorso di studi e le proprie esperienze di carriera. Ma tutto questo è assolutamente assurdo perché oggi chi è libero professionista lo sa. Il popolo delle partite iva lo sa. Sa che non basta avere un sito internet e nemmeno il profilo su Linkedin per ottenere lavoro. Oggi con la crisi che morde il sedere c’è una forte concorrenza e i clienti si fanno desiderare. Dunque ammettiamolo senza falsi pudori, avere un curriculum non guasta nemmeno al freelance, certamente male non fa, molto probabilmente aiuta. Ma c’è di più. Se ci mettiamo dalla parte dell’azienda, oggi le competenze sono date quasi per scontate. Oggi ciò che fa la differenza – nella scelta di un collaboratore, interno o esterno – è il fattore umano, elemento decisivo a svelare se c’è corrispondenza, compatibilità, feeling lavorativo.
Dunque si, eccome se serve il curriculum al libero professionista. Soprattutto nella sua versione video moderna, capace di veicolare il “fattore umano” che nel libero professionista è elemento non irrilevante di distinzione.
Il video cv come un portentoso dispositivo di storytelling, capace di arrivare al “cuore” del selezionatore, ad agire su di lui tramite empatia
E’ fondamentale riporre molta cura nella costruzione del proprio curriculum video: deve essere progettato bene, con una attenta calibrazione di fatti e eventi riportati. E anche la realizzazione non deve essere da meno: il più possibile ispirata, capace di sintetizzare la specificità del freelance, di rappresentarne quel quid che lo rende unico. Eccoci dunque infine alla ricetta per un buon curriculum video freelance (ma vale anche per curriculum video normale).
  1. Procurarsi elementi informativiselezionarne pochi, i decisivi – e unirli da un nesso di legame.
  2. Mescolare a lungo fino ad ottenere un buon storytelling, capace di riportare la specificità del libero professionista freelance in questione.
  3. Aggiungere una manciata di competenze e di esperienze significative.
  4. Condire con una forma creativa adeguata, originale, capace di catturare lo sguardo ma senza strafare.
  5. Mantecare con un linguaggio moderno e rapido, ma sufficiente lento a farsi recepire.
  6. Spolverare il tutto di un valido registro musicale ed espressivo.
  7. Servire su canale Youtube.
E ora basta con le parole. Ecco un esempio pratico fatto su di me.