Come è noto, due sono gli orientamenti classici della comunicazione interna di impresa: il Business to Business (B2B) e il Business to Consumer (B2C). Oggi se ne aggiunge un terzo: lo Human to Human (H2H).

Secondo questo nuovo paradigma ci si deve rivolgere direttamente all’interlocutore prediligendo il “tu”, eliminando l’aziendalese, le frasi fatte, e soprattutto facendo leva sulle emozioni. 

In pratica una vera e propria umanizzazione del messaggio e del suo destinatario.

In questo nuovo orientamento di comunicazione 2.0 il Corporate Storytelling si rileva un prezioso alleato perché risponde alla pressante urgenza di rifondare il modello di comunicazione partendo dall’emozione. Un modello dove i prodotti non sono più prodotti ma si trasformano in esperienze da vivere e desiderare.

Il Corporate Storytelling è un dispositivo formidabile per la governance dei processi di comunicazione e marketing: un approccio operativo che nel breve, medio e lungo periodo garantisce efficacia di penetrazione del mercato e consolidamento della fedeltà della clientela acquisita.

Un’azienda in grado di mettere in atto un efficace campagna di Corporate Storytelling può esercitare una forte leva moltiplicativa dei propri sforzi di comunicazione ed essere in grado di raggiungere un gran numero di utenti. Il tutto semplicemente, grazie al passa parola. Dunque il Corporate Storytelling, si dimostra il perfetto alleato per costruire o rinvigorire la “brand awareness” e “brand recognition”.

Uno storytelling ben costruito ed efficace offre innumerevoli vantaggi

  • innesca un coinvolgimento emotivo
  • fa emergere l’ identità di un’azienda e comunicarla in modo sincero
  • orienta la decisione di acquisto del cliente
  • trasmette i valori profondi della missione aziendale umanizzandoli
  • crea un fattore distintivo idoneo a differenziarsi nel mercato

Innumerevoli gli spunti su cui fondare una strategia di Corporate Storytelling, tra i quali: 

  • le persone che sono dietro all’azienda
  • avvenimenti del passato
  • eventi e novità in seno all’impresa
  • le persone che utilizzano il prodotto
  • condivisione di attimi di lavoro, il cosiddetto “dietro le quinte”

Ma attenzione, non si tratta di raccontare la storia di una azienda in modo asettico o cronologico, né tantomeno di inventare una trama di sana pianta. Al contrario bisogna saper valorizzare l’esistente, applicando creatività e sensibilità artistica: un lavoro multispecialistico a cavallo tra il settore cinematografico e quello della comunicazione.