Abbiamo visto l’inizio al fulmicotone.
Abbiamo visto la presentazione del protagonista.
Adesso vediamo l’andamento del plot dell’episodio.
L’INCIDENTE arriva quando a Walter viene diagnosticato un cancro ai polmoni. Magistrale la messa in scena del momento in cui ciò avviene. Walter è di fronte al medico. Il dettaglio della bocca del medico è accompagnato da suoni evocativi che ci raccontano molto circa il disorientamento del protagonista nel ricevere la notizia. All’esterno però Walter rimane freddo, distaccato, distante. Freddezza e distacco che il protagonista si porta anche a casa. Non racconta niente alla moglie come sarebbe lecito aspettarsi. Non fa trapelare nulla.Trattiene tutto per sé.
Ma è solo quando Walter si trova nuovamente alla cassa dell’autolavaggio che assistiamo al 1°TURNING POINT.
Anche qui la “messa in scena” preparatoria è egregia. Fischi mentali e voci confuse riecheggiano nel cervello di Walter. Ci dicono molto del processo mentale che è in corso nella testa del protagonista. E quando il gestore dell’autolavaggio con il tono arrogante di sempre gli chiede di andare a lavare le auto Walter esplode. Si infuria. Grida parolacce. Rovescia una intera scaffalatura di prodotti. E se ne va. Si è evidentemente licenziato.
La scena successiva ci presenta Walter seduto in giardino. E’ stralunato ed intontito. Rimugina. Accende senza sosta cerini. Li lascia bruciare un poco sulle mani, poi li getta nella vasca della piscina. Anche questa è una scena magistrale che ci racconta bene come il protagonista sta rielaborando le idee su se stesso e sulla propria vita dopo aver scoperto di avere il tumore. Ad un certo punto vediamo Walt chiamare al telefono il cognato. Chiedergli di partecipare ad un blitz antidroga. Capiamo così il nuovo bisogno che alberga nella testa del protagonista. Vivere più intensamente che mai. Nella scena successiva lo vediamo dentro alla macchina del cognato poliziotto. Assiste al blitz. In quella occasione ha modo di scorgere un ragazzo che sfugge alla retata. Walter lo riconosce. E’ un suo ex-studente. Non lo denuncia, come sarebbe lecito aspettarsi ma poche ore più tardi si mette in contatto con lui per proporgli un business. L’idea è che Walter si occuperà di produrre materialmente una metanfetamina purissima mentre l’ex-studente (Jesse Pinkman) la spaccerà sul mercato.
Dopo la scoperta della malattia Walter è davvero cambiato. Pervaso da uno spirito di intraprendenza completamente nuovo.
Il secondo atto prosegue spedito.
Vediamo Walter nel laboratorio dell’università rubare e fare incetta di tutti gli strumenti per approntare il laboratorio di droga. Il protagonista è ancora un po scomposto e maldestro nelle azioni ma radicalmente cambiato. E molto più coraggioso di quello che era una volta. Come verifichiamo nella scena successiva, quando in un negozio di vestiti contrasta un gruppetto di ragazzi che hanno preso in giro il figlio disabile. Walter affronta il più grosso, lo sottomette fisicamente e lo costringe a farsi indietro. Davanti agli occhi increduli di moglie e figlio.
Intanto il piano criminale di produrre la droga prosegue. Ora Walter e Jesse sono in mezzo al deserto con il camper allestito a laboratorio. I due cominciano a “cucinare” i cristalli. Dal camper esce una denso fumo. Finalmente la metanfetamina è pronta e Pinkman realizza quanto quella droga sia di elevata qualità. Notiamo Jesse cambiare atteggiamento nei suoi confronti e diventargli vero alleato. Nella scena successiva Jesse va a casa di Krazy 8, per tentare di piazzare la droga. Lì trova anche il socio Emilio che è stato rilasciato dopo l’arresto. I due tizi si rendono conto dell’alta qualità della metanfetamina cucinata e si interessano all’affare. Seguono Jesse fino al laboratorio nel deserto.
Walter li vede arrivare. L’obbiettivo conscio del protagonista sembra sul punto di realizzarsi quando Krazy 8 scende dall’auto e sventola una busta piena di soldi.
Ed invece arriva il 2° TURNING POINT. Il ribaltamento.
Emilio riconosce Walter come uno di quelli che ha partecipato alla retata. I due spacciatori diventano aggressivi e violenti. Tramortiscono e legano Jesse ed obbligano Walter, sotto la minaccia della pistola, a “cucinare” quella metanfetamina purissima davanti a loro. Vogliono impadronirsi del “segreto” per produrre quella droga di alta qualità. Poi probabilmente lo uccideranno.
Ma Walter è intelligente, smaliziato, furbo. Fa finta di “cucinare” i cristalli. In realtà versa un barattolo di fosforo rosso nell’acqua bollente che sprigiona fosfina, un gas altamente velenoso e poi riesce a uscire dal camper prima che gli altri due criminali soccombano soffocati dai gas.
Siamo in piena fase di CLIMAX. Ma non è ancora finita.
Walt andando a liberare Jesse, si accorge che una sigaretta ha innescato un incendio nelle sterpaglie. Deve sfuggire ed alla svelta. Indossa la maschera antigas, carica il socio ancora tramortito e mette anche a lui la maschera. Poi si lancia con il caravan per il deserto. E’ fuori di sé. Guida male e finisce fuoristrada. In lontananza sente alcune sirene avvicinarsi.
Eccoci al punto di partenza da dove l’episodio pilota è partito.
Il circolo narrativo si è chiuso. Ora la narrazione riparte in avanti.
Walter è sempre lì, sulla strada, con la pistola spianata in direzione delle sirene. Ma ad un tratto la sua sicurezza vacilla e non è più convinto di poter affrontare la polizia. Così tenta anche di spararsi ma scopre di avere la pistola scarica. Poi però capisce che le sirene non sono quelle della polizia ma bensì dei vigili del fuoco richiamati dall’incendio. Insomma non sono venuti per loro. Stanno solo correndo a spegnere il fuoco. Nel frattempo Jesse si riprende. Vuole sapere come sono andate le cose. Quando Walter gli racconta di come si ha ammazzato quei due criminali, Jesse si congratula con il neocriminale Walter e gli fa i complimenti.
Sta diventando sempre più cattivo.
Sempre più … breaking bad.