Radio Londra. Nella memoria di molti italiani i ricordi del tempo di guerra e della resistenza sono legati al segnale di inizio delle trasmissioni di Radio Londra, quattro colpi di percussione un po’ sordi.
Quattro colpi corrispondenti a quattro toni (punto, punto, punto, linea) che nell’alfabeto Morse stavano ad indicare la lettera V, quella stessa lettera che Winston Churchill, primo ministro del Regno Unito in tempo di guerra, simboleggiava spesso in pubblico con la mano come auspicio del buon esito del conflitto.
In realtà pochi ascoltatori sapevano davvero cosa quei quattro colpi stessero a significare, eppure lo stesso si attardavano di notte ad ascoltare la voce di Radio Londra che proveniva attraverso l’etere da così lontano: il più delle volte si stava al riparo di una coperta, per evitare che i vicini potessero sentire e magari denunciarci per delazione.
Eh si … perché ascoltare Radio Londra era infatti proibito. Dal 1938, un decreto regio aveva proibito di fissare le sintonie sulle stazioni estere: il fascismo, da sempre ostile a ogni libera manifestazione di pensiero, aveva intuito che le radio straniere potevano rappresentare un serio pericolo per l’ordine sociale e soprattutto per il consenso, rischiando di incrinare l’immagine del regime che il Duce voleva propagandare agli italiani. Tra l’altro le condanne per chi veniva trovato ad ascoltare radio straniere erano piuttosto pesanti e potevano arrivare persino a cinque anni di confino.
Ascoltare era proibito ma quasi tutti lo facevano. Si ascoltava per l’esigenza di capire cosa stesse realmente accadendo, al di là della propaganda di regime. E spesso si doveva a lungo aggiustare la sintonia per arrivare a captare l’agognata stazione di Radio Londra, tra fruscii e scoppiettii elettromagnetici, anche perché il fascismo cercava di disturbare le frequenze. Infine quando ci si riusciva, si giungeva ad ascoltare la voce del Colonnello Harold Stevens, soprannominato “Colonnello buonasera” per il suo tipico saluto con cui iniziava sempre le sue comunicazioni.

Le trasmissioni di Radio Londra ebbero inizio il 27 settembre 1938, quando, al culmine della crisi di Monaco, il primo ministro Charberlain trasmise il suo discorso alla nazione anche in diverse lingue tra le quali francese, tedesco e italiano. Poi, con lo scoppio delle ostilità le trasmissioni in lingua italiana si intensificarono: da un quarto d’ora a un’ora e mezza al giorno nel maggio del 1940, fino a raggiungere la quota di quattro ore e un quarto (frammentata in numerose piccole trasmissioni) nell’agosto del 1943.
E’ inutile negarlo: Radio Londra svolse un ruolo decisivo durante la Seconda Guerra Mondiale e fornì un essenziale e prezioso supporto all’Italia, perché permise la diffusione di notizie veritiere sul reale andamento del conflitto. Ma soprattutto Radio Londra permise di propagandare i misteriosi messaggi speciali, enigmatici dispacci in codice (rimasti ancora largamente indecifrati) che si riferivano a spostamenti di unità militari, ad operazioni belliche, a lanci di viveri e armi e per questo non dovevano essere comprese dal nemico.
Tali messaggi in codice, decisamente molto affascinanti, erano veri e propri enigmi: per chi li ascoltava senza possedere la chiave di decodifica risultavano frasi senza senso dal tenore beffardo, astruso e surreale.
Felice non è felice.
E’ cessata la pioggia.
La mia barba è bionda.
La mucca non da latte.
Giacomone bacia Maometto.
Le scarpe mi stanno strette.
Il pappagallo è rosso.
L’aquila vola.
In alcuni casi bastava sostituire una città ai nomi di persona, in altri casi il nome di un monte a quello di un animale ma non era sempre così semplice comprendere questi messaggi speciali, anche perché erano circondati dal segreto militare più assoluto.
Se non conosci quest messaggi speciali ti invito a vedere L’Italia Combatte, un corto dove li ho utilizzati ed è possibile ascoltarli.

I messaggi venivano consegnati in redazione da una staffetta motociclistica del Ministero della Guerra; si narra che il testo uscito da una telescrivente militare giungesse spesso a destinazione scorretto e incomprensibile e l’annunciatore dovesse cercare di porvi rimedio, pur consapevole che la correzione apportata avrebbe potuto alterare il messaggio e causare equivoci nei partigiani con esiti persino catastrofici per l’incolumità degli stessi.
Fortunatamente per uno di questi messaggi speciali la decodifica è arrivata sino a noi: il messaggio diceva “Margherita è bionda – Le ciliegie sono mature”.
La prima frase indica la preparazione del lancio, la seconda che entro la terza serata a partire da quella di trasmissione del messaggio, il lancio avrebbe avuto luogo (in altri casi la data dell’operazione è segnalata con la semplice sospensione del messaggio stesso).
Insomma, oltre a quella reale, un’altra temibile guerra si svolgeva nell’etere (infatti si parlava di “Guerra delle onde”) e l’ascolto clandestino di massa delle emittenti alleate, in particolare Radio Londra, ebbe il gran merito di informare gli Italiani in quegli anni difficili.
Lunga vita alla radio !!! Viva Radio Londra !!!