Storytelling, è parola di origine anglosassone che risulta composta dai due termini story e telling, e che tradotta in italiano può significare qualcosa come il “racconto di una storia”.
Si tratta di una tecnica della comunicazione che ha per oggetto una narrazione al fine di coinvolgere un pubblico, comunicargli un messaggio e muoverlo ad una azione specifica.
La ragione per cui questa disciplina è molto valida in campo di marketing e comunicazioni di impresa risiede nel fatto che si vive un’epoca di bombardamento comunicativo e solo chi riesce a mettersi in evidenza viene davvero ascoltato. Altrimenti il rischio, se non la certezza, è quella di rimanere sommersi dall’eccessivo rumore di fondo che impera in ogni dove.
E come ci si mette in evidenza? Semplice: raccontando storie divertenti, emozionanti e coinvolgenti. Un cliente coinvolto dalle storie del brand è un cliente disposto a rimanere fedele a quel brand per molto tempo, proprio ciò che ogni azienda desidera.

In certi casi poi lo storytelling risulta davvero decisivo come nel caso dei prodotti commodity, merci primarie o materie prime che non hanno particolari differenza qualitative con quelle dei propri competitors. In questo caso, comunicare una storia che sia in grado di conferire un’anima al prodotto – altrimenti indifferenziato- significa guadagnare un importante vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza.

storytellingNaturalmente non si tratta di inventare storie e di spacciarle per vere giusto allo scopo di fare colpo sul pubblico e donare carisma al brand: questo comportamento non solo risulterebbe eticamente scorretto ma anche miope, perché si correrebbe il rischio di venire scoperti, con una ricaduta di danno incalcolabile e probabilmente irreversibile all’immagine stessa del marchio.
No, tutto il contrario.
Le storie devono essere vere, autentiche, raccontare fatti reali, toccare le corde più sensibili degli utenti e suscitarne emozioni. Allo stesso modo i personaggi raccontati devono risultare credibili, coinvolgenti, interessanti e nemmeno troppo perfetti (gli uomini troppo perfetti non piacciono, risultano antipatici).

Dunque solo un adeguato storytelling, debitamente profilato sul target di riferimento, consente al pubblico di appassionarsi e permette che avvenga la magia che il marketing si aspetta e che l’impresa desidera, cioè il rilascio di quell’aura di simpatia e di empatia nei confronti del marchio che pone il cliente, attuale o potenziale che sia, in uno stato d’animo favorevole nei confronti dell’azienda.

Vediamo ora un ottimo esempio di corporate storytelling dell’azienda GoPro che racconta la storia drammatica e commovente del salvataggio di un gatto, ad opera di un pompiere, a seguito di un incendio in una abitazione californiana. Una storia semplice ma decisamente efficace, capace di suscitare forti emozioni in chi guarda, e di riverberare queste sul prodotto aziendale che viene mostrato solo all’inizio e alla fine dello spot, ma grazie al quale è stato di fatto possibile filmare e raccontare la vicenda. Buona visione.